Come investire su Amazon (in azioni)

Come investire su Amazon?
Investire su Amazon conviene?
Amazon crescerà ancora?

Mettiti comodo. Sto per risponderti a tutte queste domande, ma andiamo con ordine.

Il 2020 è stato l’anno di consacrazione di uno dei più grandi colossi economici al mondo: Amazon.
Le vendite online sono ormai una realtà a cui siamo abituati. Amazon ha cominciato vendendo libri nel lontano 1995 per poi espandersi in maniera graduale.

La capitalizzazione di mercato dell’azienda ha superato il trilione e l’azienda di Seattle non sembra voglia minimamente fermarsi. Al contrario, sta avendo una crescita esponenziale e lo conferma il grafico che segue.

come investire su amazon - l'andamento del titolo di amazon negli anni

Chi si sarebbe aspettato un’esplosione del genere? Io no di certo, nonostante ne sia un grande sostenitore e sia convinto che siamo solo all’inizio di un cambiamento epocale guidato proprio da Amazon.

Stiamo letteralmente vivendo una rivoluzione industriale e alcuni neanche se ne stanno rendendo conto (per lo meno quelli che vivono con il paraocchi 🐴).

Quelli che invece hanno compreso la potenza economica di Amazon hanno cominciato a trarne loro stessi un vantaggio, investendoci in azioni chiaramente.

È proprio questo che sto per spiegarti in questo articolo: come investire su Amazon nel mercato azionario.

Ma prima un po’ di informazioni, ma cerca di trattenerti: sono convinto che ti stai per “mangiare le mani”. 😂

Quanto avresti oggi se avessi investito 1000 dollari in Amazon nel 1997…

Puoi cominciare a mangiarti le mani già adesso.

Perché? Beh… sto per dirti quanti soldi avresti oggi se avessi investito 1000 dollari in Amazon nel 1997.

Già prima del ventunesimo secolo Amazon era infatti quotata in borsa. I volumi di denaro che muoveva erano però nettamente inferiori a oggi. Quasi microscopici a confronto. Così sono rimasti per molto tempo, prima che l’azienda decollasse definitivamente seguendo la strategia di lunghissimo termine che scoprirai più avanti in questo articolo.

Scusa, hai ragione, mi sto dilungando. Ecco quindi quello che vuoi realmente sapere.

1 milione e 990 mila dollari

Questa è la cifra che avresti se avessi investito 1000 dollari su Amazon nel 1997.

Incredibile, vero? Peccato che la lungimiranza non è la virtù di molti, soprattutto se si tratta di conservare titoli di un’azienda su cui pochi avrebbero trovato un valore sul lungo periodo.

D’altronde nel 1997 vendeva solo libri, no?!

… e quanto avresti oggi se avessi investito 1000 dollari nel 2010

Andiamo un po’ più avanti con il tempo. Fermiamoci al 2010.

Amazon ai tempi era una realtà ben più che consolidata. Cominciava da poco a offrire il suo servizio Prime di consegne rapide e soprattutto a infastidire un altro colosso ecommerce del tempo oggi praticamente annientato: Ebay.

Nel 2010 Amazon non era ancora un impero. Non aveva ancora le unità di business che oggi la rendono ricca, o quantomeno erano ancora agli albori. Sapeva però vendere e consegnare e lo faceva bene, meglio di chiunque altro.

Investire 1000 dollari su Amazon nel 2010 non sarebbe stato “folle” quanto nel 1997. Una singola azione costava circa 120 dollari e le prospettive di crescita erano più che palesi.

28.700 dollari

Decisamente meno che 1.990.000 dollari ma una cifra di tutto rispetto, considerando il ritorno di investimento del +2700%.

Lo so che in questo momento ti starai chiedendo se vale ancora la pena investirci denaro. Lo fanno tutti. Lo faccio anche io, nonostante abbia una visione decisamente chiara delle strategie di Amazon nei prossimi 10 anni.

Il prossimo paragrafo è dedicato a questo. Proverò a esporti in maniera semplice e sintetica le mie recensioni su un potenziale investimento in azioni Amazon. Presta molta attenzione, perché questa è la parte su cui io tengo di più che tu spenda del tempo a riflettere e ragionare insieme a me.

Ma conviene ancora investire su Amazon?

Comincio con il dirti che queste sono mie opinioni. Non prendere quello che sto per dirti come verità assolute perché quando si parla di questi temi conta solo quello di cui si è certi in prima persona.

Inoltre si tratta di un’analisi semplificata e di alto livello. Non troverai numeri e grafici incomprensibili. Cercherò, come sempre, di rimanere fedele alla semplicità di comunicazione che mi contraddistingue (ma questo se già mi leggi lo sai bene).

Cominciamo partendo dai guadagni. Amazon macina guadagni sempre maggiori di trimestre in trimestre. Anno per anno il fatturato e gli utili aziendali crescono in maniera decisa e costante. Questo è già il primo indicatore che prendo in considerazione. Un’azienda deve produrre utili e l’azienda di Bezos questo lo sa fare bene.

come investire su amazon - questo grafico rappresenta la crescita del fatturato e degli utili di amazon negli anni
In verde il fatturato, in azzurro gli utili. Osserva attentamente come entrambi crescano di anno in anno in maniera costante. Questo è un indicatore che sta ad indicare un’azienda sana sotto il punto di vista economico.

Passiamo poi alla diversificazione del business. Amazon non vende solo prodotti. Sarebbe limitante pensare che macini così tanto denaro facendo solo questo. Negli anni ha infatti diversificato il suo business in maniera molto strutturata su diversi settori profittevoli, duraturi e futuristici: il machine learning, l’intelligenza artificiale, il gaming, il cinema, la pubblicità, l’intrattenimento, i servizi web. Non c’è nulla di più favorevole di ciò per un investitore. Ramificando i business interni (e così gli introiti) riduci ai minimi i rischi legati a un fallimento.
Di questo ne parlo in maniera molto approfondita in questo articolo.

Ti parlo poi di un altro fattore che mi sta molto a cuore: la visione a lungo termine e l’investimento in ricerca e sviluppo. Senza questi due ingredienti non si va da nessuna parte: navigare a vista è un cattivo segnale per ogni azienda. Ampliando il raggio di visione si hanno grandi possibilità di manovra ed eventualmente, se ci si rende conto di sbagliare, si cambia rotta.
Amazon è l’azienda che investe più di tutte nel suo futuro: secondo questo report ben 22,6 miliardi di dollari in un solo anno.

Ultimo dato che mi fa ben sperare: Amazon non stacca dividendi. Questo significa che non paga una parte dei propri utili ai suoi investitori. Come interpretare questo fatto? Semplice… che reinveste il denaro che incassa nella sua crescita. È l’effetto composto che agisce sul business stesso: investendo su sé stessa, l’azienda produce una crescita esponenziale nel tempo, e non solo in termini economici.

Per un giudizio estremamente accurato sarebbe opportuno fare un’analisi fondamentale dell’azienda, che in realtà ti ho già delineato a grandi linee, escludendo numeri che per te sarebbero incomprensibili e probabilmente anche inutili.

Quello che conta è: conviene ancora investire su Amazon? Beh… una risposta univoca non c’è. Personalmente investirò del denaro sull’azienda tech di Seattle e lo terrò fermo per almeno 10 anni, non di meno.

Infatti, sebbene mi aspetti una crescita costante del titolo negli anni, non posso pretendere che si possa ottenere il rendimento che ha avuto dal 1997 ad oggi. È pressoché impossibile e proprio per questo motivo è inevitabile che io ragioni su Amazon come un titolo che conserverò per molto tempo, traendo il maggiore beneficio proprio dal tempo e dalla crescita del mercato. Tenendo sempre presente che si tratta di un investimento e che c’è un rischio correlato ad esso.

Il business di Amazon è gigantesco e iper diversificato

In un articolo approfondito ho parlato di quando il business model di Amazon sia enormemente diversificato. L’obiettivo dell’impero di Bezos è costruire un ecosistema estremamente stabile.

Se gli introiti di Amazon sono così alti non è solo grazie a un processo di vendita strutturato ma anche e sopratutto dai business secondari e terziari. Che poi chiamarli “business secondari” è tutto un dire: molti di essi stanno prendendo il sopravvento addirittura sulla vendita dei prodotti. Mi riferisco per esempio ad Amazon Web Services, una branca nata in sordina nel 2006 che anno dopo anno ha raggiunto quote gigantesche dell’intero profitto aziendale. Lo conoscevi?

Il succo del discorso è che una diversificazione di un business riduce enormemente le possibilità di fallimento.

Immagina che nei prossimi anni un nuovo competitor entri prepotentemente nel mercato della vendita, offrendo spedizioni con drone in un’ora ovunque tu ti trovi. Immagina (per assurdo) che Amazon non possa stare al passo dell’innovazione di questa nuova azienda. Cosa potrebbe succedere a una società normale? Te lo dico subito: ne soffrirebbe molto. Nel peggiore dei casi fallirebbe. Al contrario, per una società basata su un ecosistema e con business molto diversi tra loro non dovrebbe essere un grave danno. Quantomeno non fallirebbe e potrebbe dedicare maggiormente le proprie risorse su ciò che funziona.

Se conosci il mondo degli ETF, possiamo dire che Amazon sia concettualmente “simile” (pur rimanendo un titolo azionario di un’azienda a tutti gli effetti).

Le prospettive future di Amazon

Facciamo una doverosa premessa: nessuno ha la palla di vetro. Prevedere il futuro è impossibile. È impossibile prevedere il futuro della pizzeria all’angolo dietro casa tanto quanto quello di Amazon.

È la nuda e cruda realtà.

Ti ricordi di Blockbuster? O di Kodak? E Nokia?

Tutti colossi di un tempo, reduci da incidenti di percorso dettati da poca visione a lungo termine. In soldoni, si sono fossilizzati in un presente che avrebbe avuto decisamente poco futuro (perdonami il gioco di parole, mi è uscito “di getto” 😂). Oggi queste aziende sono fallite o si sono enormemente ridimensionate, ma i fasti di un tempo sono ormai un vecchio ricordo.

Aspetta aspetta. Non è quello che pensi.

Non sto dicendo che Amazon farà la stessa fine, anzi!
Sto semplicemente mettendo nero su bianco il fatto che nulla è eterno, neanche business giganteschi e iper diversificati come la piattaforma ecommerce più famosa al mondo.
Tienilo presente, sempre. Anche in caso decidessi di investirci il tuo denaro.

L’aspetto divertente? Che è lo stesso fondatore a dirlo!

Amazon fallirà. Il nostro compito è far sì che accada il più tardi possibile

Jeff Bezos

Tuttavia, non pensare male. Nessuno si augura la fine di questa azienda, figuriamoci chi l’ha portata all’apice partendo dal nulla più totale!

Piuttosto, ragionando in questa ottica l’imprenditore americano intende chiaramente dire quanto ogni giorno Amazon lavori per rinnovarsi.
Ed è anche il principale motivo per cui sta avendo una crescita così esponenziale.

Come investire su Amazon: guida per investire in azioni

Siamo alla fatidica domanda iniziale.

Come investire su Amazon?

Lascia che ti risponda subito: ma in che senso? Amazon è un titolo quotato in borsa!
Comprare titoli Amazon è equivalente a comprare titoli di qualsiasi altra azienda pubblica.

È sufficiente essere iscritti a un broker e comprare le azioni che ti interessano. Non sono qui a proporti il migliore broker disponibile sul mercato.

Puoi sceglierne uno che ti convince e aprirti un conto. Magari gratis. Magari con commissioni basse (o senza commissioni).

Io uso Revolut, perché investo a costo zero e soprattutto perché mi consente di investire in azioni frazionate. Questo significa che non è detto che debba comprare un’intera azione Amazon ma anche solo una parte di essa. Ti lascio una guida all’utilizzo di Revolut al link qui sotto.

In questo momento che sto scrivendo una singola azione Amazon costa 3299 dollari. Un costo piuttosto proibitivo per chi è un piccolo investitore o semplicemente un giovane e squattrinato fan di Bezos. Con un’azione frazionata diventa tutto più accessibile: posso comprare un decimo di azione e trarre lo stesso i benefici in maniera proporzionale spendendo, ovviamente, un decimo del prezzo di un’azione.

Ma in ogni caso sta a te decidere.

Ah e ricorda ancora una volta… Amazon non stacca dividendi!

Jeff Bezos è un visionario e ragiona a lungo, lunghissimo termine

Il fondatore di Amazon Jeff Bezos lasciò il suo lavoro nel settore bancario a metà degli anni novanta. E non stiamo parlando di un lavoro da precario. Bezos guadagnava uno stipendio da centinaia di migliaia di dollari.

Eppure nella sua testa aveva una visione chiara di quello che sarebbe stato il futuro. Non il futuro in 1 anno, non il futuro in 5 anni, ma il futuro in 25 anni. A come la vendita online e un ecosistema di servizi integrato avrebbe potuto cambiare completamente la vita delle persone di tutto il mondo.

In rete sono presenti tantissime interviste risalenti a quegli anni e ti dico la verità… a vederle nel 2020 mi vengono quasi i brividi. Vogliamo parlare della lucidità con cui parlava?! Di come fosse ossessionato dalla customer experience, prevedendo quello che sarebbe stato il nodo cruciale di ogni azienda del terzo millennio?!

A proposito di ciò, non puoi assolutamente non vedere questo video, risalente al 1999.

Amazon valeva già 8 milardi di dollari. Certo, imparagonabile ai quasi 2000 miliardi di oggi, ma non si può certo dire che il buon Jeff se la passava male.

Tuttavia, l’uomo più ricco del mondo viaggiava su un’utilitaria Honda da poche decine di migliaia di dollari e lavorava su una scrivania ricavata da una vecchia porta. Riversava tutte le sue energie e i suoi soldi nel suo progetto. Investiva nella sua azienda.

A distanza di più di venti anni la storia non è cambiata. Vabbeh diciamocelo: i soldi per un sottomarino non se li è risparmiati, ma con un patrimonio di oltre 100 miliardi di dollari qualche “sfizio” qua e là se lo potrà pure concedere, no?!

Tutto questo per dire che se ancora oggi Amazon reinveste gran parte del suo capitale, probabilmente non siamo ancora arrivati al 10% del suo reale potenziale (con i suoi pro e i suoi contro, ma questo è un altro discorso).

Per questo semplice motivo investo e continuerò a investire in questa azienda.

Crediti immagini: Unsplash, Amazon, Google

Dario De Micheli

Dario De Micheli

Imprenditore e innovatore, classe 1992. A dicembre 2022 ho fondato Moonify, società SEO e AI Content Marketing che aiuta le aziende a posizionarsi sui motori di ricerca. Nel 2019 ho aperto questo blog con l'obiettivo di raccontare le potenzialità infinite che il web ci offre. Oggi Nut For Me è un blog di condivisione su tutto ciò che gravità intorno al mondo del business, online e non.

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