Come guadagna Amazon – Analisi semplificata del business model

In questa immagine è mostrata la copertina dell'articolo "Come guadagna Amazon"

Amazon è un semplice e-commerce? Assolutamente no!
In questo articolo scoprirai come l’azienda nata dalla mente di Jeff Bezos guadagni veramente, attraverso una spiegazione semplificata del suo modello di business.
Non ti preoccupare se pensi che possa essere qualcosa di troppo complicato da capire: il mio obiettivo è rendere “digeribile” tutto quello che spiego senza usare tecnicismi e parole incomprensibili.

Mettiti comodo, perché questo articolo è particolarmente lungo, ma ti assicuro, non è per niente noioso!

Da semplice e-commerce di libri a multinazionale leader dell’innovazione

Non conoscerla è impossibile. Se solamente una decina di anni fa si trattava di un comunissimo e-commerce del quale si poteva tranquillamente ignorare l’esistenza, oggi Amazon è entrata nella nostra vita e l’ha semplificata a 360 gradi.

La conosci la sua storia?

Nel 1994 Jeff Bezos, oggi l’uomo più ricco del pianeta, si licenziò dal suo lavoro per fondare un negozio online di libri nel suo garage a Seattle. Ai tempi la piccola impresa si chiamava Cadabra.com, ma non ci volle molto prima che fu rinominata in Amazon.com, in rimando al fiume sudamericano “Rio Delle Amazzoni”.

Il business plan esisteva: era rozzo, ma nella mente di Bezos era chiaro come avrebbe cominciato a monetizzare il suo progetto entro 5 anni.

Hai letto bene. Non 1 mese, non 1 anno.
5 anni.

Da semplice negozio di libri online, oggi Amazon è il punto di riferimento per ogni consumatore e l’esempio da seguire per ogni imprenditore. Questo la dice lunga su come una visione a lungo termine abbinata a una strategia portino sempre a dei risultati concreti.

“Quindi Amazon guadagna miliardi di dollari vendendo ogni tipo di prodotto online?”

Esatto, ma non solo.

Nel prossimo paragrafo ti spiegherò in dettaglio tutti i segmenti di mercato che contribuiscono ad aumentare gli introiti del colosso di Seattle.

Tutti i servizi con cui Amazon guadagna

Prima di continuare con la lettura dei prossimi paragrafi, tieni in considerazione che Amazon è un’azienda che nel 2018 ha sfondato il trilione di dollari di valutazione. Il suo potere di acquisto le permette di effettuare anche numerose acquisizioni ogni anno di piccole startup o grosse imprese, incrementando di conseguenza le possibili fonti di introiti e strutturando ancora maggiormente il suo business model.

Ci siamo. Sto finalmente per spiegarti in dettaglio tutti i servizi con cui il colosso di Seattle guadagna, rendendo il suo modello di business tra i più diversificati nel panorama mondiale.

Cominciamo!

1. Prima fonte di guadagno – Vendita di prodotti e Amazon Prime

business model di amazon
I soldi generati dall’e-commerce per cui Amazon è maggiormente conosciuto derivano da: vendita dei prodotti, sottoscrizione ad Amazon Prime su base mensile o annuale e dai servizi di logistica e vendita offerti ai venditori di terze parti (piccoli imprenditori o aziende di diversa natura).

La prima cosa che sicuramente ti verrà in mente quando pensi ad Amazon è il negozio online. È il business con cui è nata l’azienda e chiaramente quello più evidente agli occhi del cliente: solamente un pazzo potrebbe pensare il contrario.

Non per niente è uno dei core business con cui l’azienda di Jeff Bezos guadagna di più.

In questo caso l’offerta è davvero segmentata: non si tratta di una semplice vendita al cliente finale, ma di una vera e propria piattaforma di vendita messa a disposizione di venditori terzi.

Con questa strategia Amazon vuole non solo diventare leader nel settore e-commerce vendendo i propri prodotti, ma al tempo stesso centralizzando le vendite di altri business all’interno del proprio store. La filiera di vendita di Amazon è infatti eccezionale in tutte le sue fasi, garantendo al cliente finale un’esperienza di acquisto di altissimo livello in tutti i touchpoint: dall’accesso alla piattaforma all’arrivo a casa del pacco, compreso il reso.

È un processo incredibilmente semplice e veloce.

Se dovessi vendere online i prodotti della tua azienda cosa sceglieresti: di crearti un e-commerce personale o di affidare la vendita a un sistema perfettamente rodato e funzionale?

Quante configurazioni di vendita esistono su Amazon?

Su Amazon potrai trovare diverse tipologie di prodotti, raccolti tutti in un unico grande e-commerce. Questi prodotti si suddividono in:

  • Prodotti Amazon venduti e spediti da Amazon. Sono i prodotti “della casa” su cui Amazon sta costruendo anno dopo anno il suo enorme ecosistema. A questa categoria appartengono:
    – La famiglia degli Amazon Echo: i dispositivi per la casa con intelligenza artificiale Alexa.
    – L’Amazon Fire TV Stick: il dispositivo per rendere smart la TV.
    – I Kindle: i dispositivi per leggere gli e-book. (In questo articolo ti spiego se comprare il Kindle sia economicamente vantaggioso e in questo altro articolo ti mostro i migliori e-book reader sul mercato)
    – La famiglia Amazon Basics: prodotti elettronici di uso comune.
  • Prodotti di aziende terze venduti e spediti da Amazon attraverso il servizio FBA. In questo caso sia lo stoccaggio che la logistica sono gestiti completamente da Amazon, in cambio di una commissione per il servizio.
  • Prodotti di aziende terze venduti dalle stesse aziende terze. In questo caso Amazon fa da “vetrina”, fornendo ai venditori già provvisti di un sistema di spedizione autonomo un catalizzatore per il proprio business.

Quando acquisti un prodotto, è ben chiaro a quale categoria questo appartenga.
Sia il venditore sia la spedizione sono esplicitati nella scheda prodotto.

Il capolavoro di Jeff Bezos: Amazon Prime

Ora che hai visto la diversificazione nel macro segmento della vendita dei prodotti ti chiederai: ma quanto costa spedirli? In questo caso Amazon ha creato un sistema di fidelizzazione del cliente veramente fenomenale: Amazon Prime.

Certo, è possibile acquistare qualsiasi prodotto del catalogo senza alcun tipo di abbonamento (a esclusione della categoria “Pantry”, ma su questa non entrerò in dettaglio) pagando una spesa di spedizione variabile, ma il fattore che ha portato Amazon a massimizzare le vendite dei prodotti è Amazon Prime.

Nel marketing il cliente più propenso ad acquistare è senza ombra di dubbio il cliente “caldo”: quello che ti conosce, che si fida di te e che torna da te per comprare.

Amazon Prime funziona così. Il cliente paga una quota annuale (o mensile, ma è meno conveniente) per usufruire di

  • Spedizioni gratuite su tutti i prodotti
  • Una velocità di spedizione aumentata rispetto a quella standard
  • Accessi a promozioni riservate (Amazon Prime Day) e a servizi aggiuntivi del mondo Amazon, che ti spiegherò in seguito.

Amazon Prime è l’abbonamento che “coccola” l’utente, spingendolo a preferire Amazon prima di qualsiasi altro e-commerce in fase di scelta di acquisto di qualsiasi prodotto.

Non sorprende quindi che il conversion rate degli utenti abbonati ad Amazon Prime sia del 74%. Questo significa che su 100 persone abbonate al servizio, 74 portano a termine un acquisto. Cifre allucinanti, che fanno di Prime uno dei più grandi capolavori di Bezos.

2. Seconda fonte di guadagno – AWS

business model di aws
I guadagni generati da AWS derivano dalla vendita di servizi cloud ad aziende terze che generano cashflow costante grazie a servizi e manutenzione che durano nel tempo.

Molto probabilmente se stai leggendo questo articolo sei consapevole del fatto che la vendita dei prodotti non è il solo core business di Amazon, ed hai ragione.

Uno dei principali business del colosso americano insieme al segmento “e-commerce” è infatti AWS (acronimo di Amazon Web Services). AWS è una piattaforma di cloud computing fondata nel 2006 che offre diversi servizi web per qualsiasi tipo di azienda: dalla startup in fase di crescita a quella con migliaia di dipendenti.

Secondo Wikipedia i principali servizi offerti da Amazon Web Services sono:

  • Calcolo
  • Rete
  • Distribuzione dei contenuti
  • Archiviazione e distribuzione dei contenuti
  • Basi di dati
  • Deployment
  • Servizi applicativi
  • Analitiche

In sintesi: servizi informatici altamente specializzati.

Questa azienda di proprietà di Amazon è cresciuta a dismisura negli ultimi anni senza dare un minimo segnale di arresto. È diventata al tempo stesso leader nel settore, scalzando il predominio di Google e Microsoft, giusto per citare un paio di aziende.

È il settore a crescita più rapida dell’intera azienda: non è difficile prevedere che entro pochi anni potrebbe diventare la più alta fonte di reddito.

3. Terza fonte di guadagno – Amazon Music Unlimited

business model di amazon music unlimited
I guadagni generati dal servizio musicale di Amazon derivano dalle pubblicità per i clienti free e dall’abbonamento ad Amazon Music Unlimited su base mensile per i clienti a pagamento. Le etichette discografiche generano poi un’altra fonte di introiti sulla base degli accordi commerciali di concessione a riprodurre la musica.

Da quando il mercato della musica è stato sanificato dalla pirateria dei primi anni 2000 grazie allo streaming legale (in questo Spotify è stato il pioniere) si sono aperte numerose opportunità di business che nessun colosso americano si è lasciato sfuggire: Google, Apple e ovviamente Amazon.

Nato nel 2007 con il nome di “Amazon MP3” per vendere tracce musicali in formato MP3, il servizio si è poi evoluto nei tre servizi “Amazon Prime Music”, “Amazon Music Unlimited” e “Amazon Music” offrendo agli utenti la possibilità di ascoltare un catalogo di 2 milioni di brani nel primo caso, 50 milioni di brani nel secondo e diverse playlist nel terzo.

Se Amazon Prime Music appartiene all’offerta del sopracitato Amazon Prime, non producendo di fatto nessun introito ulteriore nelle casse dell’azienda, al contrario Amazon Music Unlimited è accessibile esclusivamente sottoscrivendo un abbonamento di 9,99 € mensili, similarmente al forse più noto servizio di streaming musicale “Spotify”. Amazon Music offre invece playlist gratuite con la pubblicità come fonte di reddito.

Si tratta quindi di un ulteriore tassello nella struttura del business model diversificato di Amazon (in forte crescita anche questo).

È importante considerare che le revenue di Amazon Music Unlimited arrivano anche dai contratti di licenza con le etichette discografiche e gli artisti.

Come per tutti i servizi in abbonamento, il periodo di prova gratuito è il trigger principale per facilitare un accesso alla libreria musicale.

4. Quarta fonte di guadagno – Amazon Kindle Unlimited

business model di amazon kindle unlimited
I guadagni generati da Kindle Unlimited derivano inizialmente dalla vendita dei dispositivi di lettura digitale. Derivano poi dagli abbonamenti ad Amazon Kindle Unlimited su base mensile o dalla vendita dei libri singoli nel caso l’utente preferisca comprare singolarmente i libri e-book.

Seppur nel Belpaese gli italiani non siano grandi lettori, al contrario nel resto del mondo il mercato dei libri è piuttosto fiorente, offrendo possibilità redditizie per chiunque investa in esso.

Amazon è nato nel 1994 proprio come e-commerce esclusivamente per i libri e nessuno meglio di essa è in grado di fornire un catalogo esaustivo di letture.

Amazon è il negozio di libri più grande al mondo.

Negli anni, grazie all’avvento del digitale, molti lettori hanno preferito optare per le versione e-book dei loro libri preferiti, spingendo Amazon ad adattarsi al mercato. L’azienda con sede nello stato di Washington negli Stati Uniti offre diverse tipologie di Kindle a seconda delle preferenze dei lettori (a proposito… in questo articolo parlo dei migliori Kindle e altri ebook reader). Con essi ha sviluppato un ecosistema interamente dedicato ai libri digitali: con i dispositivi di lettura è possibile comprare i testi a un prezzo minore rispetto alle rispettive versioni cartacee e fruirne in pochi secondi.


Nel caso ti interessasse approfondire la questione “Kindle”, in questo articolo ti spiego in dettaglio quanto convenga investire in un dispositivo digitale per la lettura, confrontando il prezzo di 30 libri nella loro versione cartacea rispetto a quella digitale.


Per i lettori più accaniti, Amazon ha creato un ulteriore servizio basato su un abbonamento mensile: Amazon Kindle Unlimited. Esattamente con lo stesso principio di Music Unlimited, previa sottoscrizione dell’abbonamento a 9,99 € al mese è possibile leggere gratuitamente un catalogo di libri relativamente vasto.

Il periodo di prova gratuito è ancora una volta una delle carte vincenti per spingere l’utente a proseguire con l’abbonamento a pagamento, aggiungendo un’altra fonte di reddito per il cashflow aziendale.

5. Quinta fonte di guadagno – Audible

business model di audible
I guadagni generati da Audible derivano dall’abbonamento al servizio su base mensile.

Nuovo servizio ad abbonamento, nuova fonte di reddito. Audible è infatti l’ennesimo servizio offerto da Amazon per una nicchia specifica di utenti: i lettori che preferiscono ascoltare i libri piuttosto che leggerli.

Audible è infatti un’azienda nata nel lontano 1995 nel New Jersey, con l’obiettivo di offrire ai suoi clienti una vasta collezione di audiolibri da poter ascoltare in qualsiasi occasione (i motivi nel preferire un audiolibro a un libro cartaceo possono essere veramente tra i più disparati).

Nel 2008 si è presentata l’opportunità per Amazon di acquisire l’azienda nata dalla mente del giornalista Donald Katz: in poco tempo si è concluso l’affare per una cifra di circa 300 milioni di dollari. Nel 2016 Audible viene lanciato in Italia.

Oggi Audible è uno dei tanti servizi Amazon disponibili su abbonamento (e guarda un po’, è possibile provarlo gratuitamente per un mese), andando a coprire interamente tutte le possibili varianti di lettura insieme a Kindle e ai libri cartacei.

Oltre ad essere la più vasta libreria cartacea del mondo, Amazon vanta la leadership nel settore “e-book” e in quello “audiolibri” (e zitta zitta offre un servizio di auto-pubblicazione per gli scrittori indipendenti).

Per quanto riguarda i libri Amazon è un competitor difficilmente scavalcabile.

6. Sesta fonte di guadagno – Amazon Advertising

business model di amazon advertising
I guadagni generati da Amazon Advertising derivano da campagne di advertising di varia natura, a seconda delle strategie dell’azienda terza che la mette in atto.

Amazon Advertising non è ancora un business primario di Amazon, ma l’intenzione è quella di farlo diventare, quantomeno in un orizzonte temporale medio-lungo. A dirla tutta, insieme ad AWS si tratta del segmento a maggiore crescita.

Non sorprende affatto: con l’introduzione dei nuovi dispositivi Alexa, Amazon sta diventando sempre più presente nella vita delle persone. Pensare quindi di non sfruttare questa opportunità è da pazzi, considerando anche che Alexa non è solo “domotica”, ma anche un motore di ricerca (e tenderà a diventarlo sempre di più negli anni). Nel 2016 Gartner prevedeva che entro il 2020 le ricerche online sarebbero state effettuate per il 30% vocalmente. Non siamo ancora arrivati a quei livelli, ma poco ci manca, a conferma del fatto che la ricerca vocale è ormai una realtà consolidata.

Cosa significa quindi?

Che il cosiddetto “posizionamento” online sarà governato non solo dalle strategie SEO (search engine optimization) ma anche da campagne pubblicitarie a pagamento.

Gli spiragli di business per Amazon Advertising (che esiste ufficialmente dal 2017, andando a inglobare in sé tutti i micro brand dedicati alla pubblicità che Amazon possedeva in precedenza) sono davvero tantissimi. Google e Facebook hanno trovato un competitor spietato.

Ma come monetizza Amazon Advertising?

Esattamente come tutte le piattaforme di pubblicità: il cliente paga in base ai risultati misurabili (KPI) che si aspetta di raggiungere all’interno dell’enorme ecosistema Amazon.

7. Settima fonte di guadagno – Twitch

business model di twitch
I guadagni generati da Twitch derivano da pubblicità per i clienti free e dagli abbonamenti ai canali dei creator, che vengono spartiti tra Amazon e i creator stessi.

Nel 2019 il mercato del gaming valeva complessivamente 159 miliardi di dollari. Cifre stratosferiche che sembrano crescere di anno in anno. Lo streaming in combinazione ai videogiochi hanno aperto da una decina di anni a questa parte a una nuova forma di intrattenimento che piace soprattutto agli adolescenti.

Per capire quanto questo mercato sia profittevole, basti pensare che esistono videogiocatori professionisti che guadagnano più di star holliwoodiane e calciatori. Il gamer di Fortnite Ninja, per esempio, può guadagnare diverse centinaia di migliaia di dollari in qualche ora di stream.

Twitch, nato nel 2011 dalle ceneri di Justin.tv, è la piattaforma di streaming di videogiochi in assoluto più importante e frequentata. Nel 2014 Amazon ha acquisito la società per 970 milioni di dollari, consapevole del fatto che sarebbe diventato un investimento redditizio nelle decadi a venire.

L’evoluzione della piattaforma è tutt’oggi in atto e a quanto pare gli utenti stanno cominciando a fruirla per temi diversi dal gaming, facendola entrare in competizione con la piattaforma generalista per eccellenza: Youtube.

Twitch è gratis, ma offre funzionalità aggiuntive per i clienti premium. Per usufruirne è sufficiente avere effettuato la sottoscrizione ad Amazon Prime, ma forme di monetizzazione alternative sono pensate principalmente per gli utenti free: pubblicità e abbonamenti ai canali dei creator.

I guadagni di Amazon: il quadro generale

Come hai potuto notare tu stesso, le fonti di reddito di Amazon sono estremamente diversificate. Ciò significa in soldoni che arrivano infatti da diversi asset, che possono differenziarsi tra aziende vere e proprie (come nel caso di AWS) e servizi (come nel caso delle sottoscrizioni di abbonamenti).

Ciò fa di Amazon un colosso da oltre un triliardo di dollari. Amazon è un’azienda che vanta una solidità che si è costruita in poco meno di 30 anni grazie a enormi investimenti, a un’ossessione per la customer experience (come ti mostrerò più tardi) e a una visione strategica a lungo termine.

Ti faccio un esempio concreto: la struttura in cemento

Immagina l’azienda come una struttura in cemento costituita da numerosi pilastri di sostegno e travi. Gli imprevisti devono essere però messi in preventivo. Per esempio, un terremoto potrebbe far cedere un pilastro e compromettere la stabilità della struttura. Beh… quanto più la struttura è complessa e solida tanto più è insignificante il cedimento di una parte di essa.

Questo è in sintesi il principio del business model di Amazon: ogni segmento e micro-segmento aziendale è un piccolo pezzo di una grande struttura. Un settore può fallire o una crisi economica può arrivare, ma la diversificazione vince su tutto, riducendo i rischi e garantendo la stabilità complessiva dell’azienda.

Ma quanto guadagna Amazon per ogni segmento? Per saperlo, è sufficiente consultare il report annuale rilasciato dall’azienda stessa.

Guarda la prossima immagine. Rappresenta gli incassi di Amazon relativi all’anno 2019, suddivisi per settore.

come guadagna amazon - i segmenti di amazon che guadagnano di più

Come puoi osservare, sebbene i negozi online sono ancora il fulcro centrale degli introiti aziendali con 141,25 miliardi di dollari annuali nel 2019, l’azienda ha una solida e ben diversificata fonte di reddito derivante da settori fortemente in crescita come AWS e Advertising.

Il cavallo di battaglia di Amazon è l’ecosistema

Hai presente Apple? (Sì, è una domanda retorica, è chiaro che tu la conosca.)

Aldilà delle preferenze personali in fatto di tecnologia, quale pensi che sia stato il fattore determinante che ha fatto diventare Apple il marchio tech più famoso al mondo?

Certo… Iphone, Ipod e Mac hanno fatto la storia, ma il vero asso nella manica di Apple è l’ecosistema. Con un Iphone puoi controllare qualsiasi dispositivo Apple in qualunque posto tu ti trovi nel mondo. Puoi accedere a un archivio in cloud, scaricare app, ascoltare musica, qualsiasi cosa ti passi per la testa semplicemente accedendo nel tuo profilo con le tue credenziali. È un sistema chiuso, i dispositivi sono interconnessi tra di loro e non devi fare alcuno sforzo nell’utilizzo di qualsiasi servizio nato dalla mente di Steve Jobs.

Ora ti starai giustamente chiedendo: “Ma cosa c’entra Apple con Amazon?“.

Beh, probabilmente salta meno all’occhio, ma il principio di Amazon è esattamente lo stesso. Comprare un Echo Dot oggi significa per esempio poter comprare un e-book, che leggerai su un Kindle che a sua volta hai comprato dal tuo smartphone. Puoi entrare in salotto, spegnere le luci domotizzate dicendo “Alexa, spegni le luci”, accendere la televisione sempre con un comando vocale e far partire una serie tv utilizzando Amazon Prime Video grazie al tuo Fire TV Stick.

L’obiettivo di Amazon è quello di farti utilizzare il suo ecosistema di dispositivi e servizi.

Tutto è interconnesso e ogni giorno che passa lo sarà sempre di più.

Questa è la prima vera forza di Amazon.

L’arma segreta di Amazon è il network di affiliati

Qual è la seconda forza di Amazon? Il network.

Partiamo da un dato di fatto: le persone cercano informazioni, prodotti e servizi dai motori di ricerca, Google in primis.

I motori di ricerca sfornano per ogni parola chiave centinaia di migliaia di risultati, prioritizzati per qualità dei contenuti. Le persone in cerca del risultato troveranno quindi pagine di blog, pagine di giornali, video Youtube… insomma, qualsiasi tipo di contenuto di valore.

Non so se ne sei al corrente, ma Amazon ha un sistema di affiliazione che permette a qualsiasi creatore di contenuti sul web di ottenere una percentuale di guadagno su ogni vendita generata dal suo blog/canale. Una commissione che può arrivare anche al 10-12% sul prezzo del prodotto.

Cosa significa?

Che i creatori digitali producono contenuti di qualità per la loro audience mettendo a disposizione i link affiliati che permettono ad Amazon di incrementare le vendite passivamente, alimentando il cashflow positivo.

Il web è letteralmente invaso da link di affiliazione Amazon e questo è assolutamente un bene per l’azienda americana.

Amazon ha rappresentanti dei suoi prodotti in ogni angolo del pianeta: ciò significa che possiede uno dei network di affiliati più numeroso del web.

Se vuoi approfondire, ecco un paio di articoli che puoi leggere:

L’ossessione di Jeff Bezos: la customer experience

Come ha fatto Amazon a passare da piccolo negozio online di libri a impero tecnologico?

Due parole: customer experience. Esperienza del consumatore.

Oggi è un trend con cui la maggior parte delle aziende si sciacquano la bocca senza effettivamente sapere di cosa stiano parlando, ma Jeff Bezos ne parlava nel lontano 1999 con una convinzione che oggi lascia senza parole.

Se mastichi l’inglese, guarda questo video (puoi attivare i sottotitoli per aiutarti nella comprensione).

La customer experience per il fondatore di Amazon era una vera e propria ossessione.

“Quali sono le reali necessità del cliente? Come soddisfarle?” si chiedeva.
Le risposte per lui erano chiare:

  • Velocità di esecuzione.
  • Comprensibilità di quello che sta vedendo.
  • Esaustività del contenuto.
  • Attenzione nella fase di post-vendita.

Bezos fu uno dei pionieri di questo concetto, anticipando di almeno 20 anni il mercato.
Quando nel 1994 lasciò il lavoro per fondare la sua società in un garage di Seattle ne era fermamente convinto.

Customer experience. Sai chi altro pronunciò queste due parole negli anni ’90 durante una conferenza al pubblico?
Steve Jobs.

La crescita di Amazon negli anni

Non tutti gli anni sono stati positivi e i report annuali rilasciati negli anni prima del 2015 ne sono la prova, ma se guardi il reddito netto annuale dal 2015 al 2019 puoi osservare come Amazon stia avendo una crescita esponenziale grazie a una politica di investimenti a lungo termine basata sul miglioramento dei servizi per il consumatore.

come guadagna amazon - la crescita di amazon dal 2015 al 2019

Ecco qualche dato più dettagliato:

Guadagni lordi
  • I guadagni lordi del 2019 sono di 280,522 miliardi di dollari, con una crescita del 20.45% rispetto al 2018.
  • I guadagni lordi del 2018 sono di 232,887 miliardi di dollari, con una crescita del 30.93% rispetto al 2017.
  • I guadagni lordi del 2017 sono di 177,866 miliardi di dollari, con una crescita del 30.8% rispetto al 2016.
Ricavi netti
  • I ricavi netti del 2019 sono di 11,588 miliardi di dollari, con una crescita del 15.04% increase rispetto al 2018.
  • I ricavi netti del 2018 sono di 10,073B miliardi di dollari, con una crescita del 232.11% rispetto al 2017.
  • I ricavi netti del 2017 sono di 3,033 miliardi di dollari, con una crescita del 27.92% rispetto al 2016.

Ma com’è possibile che un colosso come Amazon solamente 10 anni fa facesse utili netti infinitamente inferiori a quelli degli ultimi 5 anni e che oggi registra crescita annuali esponenzialmente sempre più grandi?

È molto semplice.

Il motivo è la visione a lungo termine. Amazon ha cominciato a puntare sui mercati online ben prima che questi diventassero una necessità per i consumatori. Chi alla fine degli anni ’90 avrebbe comprato un libro online preferendo questa modalità di acquisto rispetto a quella in libreria? Probabilmente qualche avanguardista e nessun altro.

Ora che Amazon ha raggiunto una stabilità economica invidiabile continua a investire su tecnologie che oggi sono ancora rudimentali, preparandosi per quando i tempi saranno più maturi.

Questa è la strategia che la maggior parte delle multinazionali tech adottano.

Le prospettive future del colosso di Bezos

Le strade aperte sono tantissime.
Tantissime sono quelle che si stanno aprendo.

L’enorme liquidità che Amazon ha a disposizione permette di poter investire su nuove tecnologie, servizi e prodotti con grande facilità.

Dalla vendita di prodotti all’intelligenza artificiale non esiste un settore in cui l’azienda non brilli. Da qui ai prossimi anni continuerà quindi a migliorare i propri servizi e prodotti (cercando di apportare innovazione prima di chiunque altro nel mercato) e di investire in nuovi settori profittevoli in cui ancora non si è ancora insediata (quello bancario in primis).

Grazie per la lettura!
Nel caso avessi ulteriori domande, ti invito a commentare qui sotto, sarò felice di risponderti!

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Dario De Micheli

Dario De Micheli

Imprenditore e innovatore, classe 1992. A dicembre 2022 ho fondato Moonify, società SEO e AI Content Marketing che aiuta le aziende a posizionarsi sui motori di ricerca. Nel 2019 ho aperto questo blog con l'obiettivo di raccontare le potenzialità infinite che il web ci offre. Oggi Nut For Me è un blog di condivisione su tutto ciò che gravità intorno al mondo del business, online e non.

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