Ti sei mai chiesto quante ore al giorno utilizzi il tuo smartphone?
Magari per leggere i messaggi.
Magari per controllare le mail.
Magari per scorrere tra le Stories di Instagram dei tuoi amici.
C’è chi dice che la quantità di informazioni a cui siamo esposti oggi in 24 ore sia paragonabile a quella di un’intera vita di qualche secolo fa.
Le statistiche lasciano il tempo che trovano, ma una cosa è certa: siamo sommersi da input, tutto il giorno tutti i giorni. La nostra soglia di attenzione cala in maniera drastica di anno in anno: una ricerca di Microsoft dimostra come negli anni siamo riusciti a migliorare le nostre capacità di multitasking, ma al tempo stesso a diminuire l’attenzione media a 8 secondi (con un calo di ben 4 secondi in soli 15 anni).
Indice
8 secondi.
Meno di un pesce rosso (e no, non è una battuta, il pesce rosso ha un’attenzione media di 9 secondi).
Ne ho la prova concreta osservando i dati di questo blog. C’è chi analizza a fondo quello che scrivo, magari rimanendo online diversi minuti, e chi se ne va, magari dopo avere “pescato” l’unica informazione di cui aveva bisogno in mezzo alle migliaia di parole.
I social, dal canto loro, vanno proprio in questa direzione: le Stories di Instagram durano qualche secondo, TikTok punta su video di 15 secondi, Youtube propone dei video con una permanenza ben più lunga ma se analizzati a fondo risultano conenuti “riempitivi”, guardati passivamente, probabilmente mentre si fa altro.
Attention is currency
Attention is currency. L’attenzione è una valuta.
Per essere ancora più precisi, l’attenzione è la NUOVA valuta.
La nostra capacità di prestare attenzione a qualcosa ha un valore inestimabile, per questo dobbiamo prestare la massima attenzione a come la investiamo.
Siamo liberi di essere sopraffatti dalle continue distrazioni a cui siamo esposti, ma siamo al tempo stesso liberi di dare una priorità a quello su cui noi diamo maggiore importanza.
Come investire sulla propria attenzione
Come esseri umani, il nostro obiettivo è darci un limite. Riscoprire l’arte della lentezza. Analizzare con più calma quello che ci si pone davanti.
Essere esposti a costanti stimoli è un pessimo investimento per la propria crescita personale ma soprattutto un danno per la nostra salute (hai mai sentito parlare di “mental breakdown” e “burnout”?).
La scelta di preferire un blog come mezzo di comunicazione rispetto a un ben più moderno social network ha proprio le radici nel concetto di “attenzione”. Il blog è un mezzo che richiede un utente attivo, che cerca qualcosa in un preciso momento. Il blog è un’arte lenta.
Alla lettura non c’è scampo. Puoi leggere velocemente, certo, ma quanto meno grazie alle parole scritte riesco a limitare i lettori non interessati realmente al contenuto.
L’attenzione è un bene limitato. Possiamo dire senza problemi che sia un investimento.
Con Nut For Me vorrei, nel mio piccolo, farla fruttare nel migliore dei modi.
Crediti immagini: Unsplash, Freepik