Stanno tutti investendo, o almeno stanno cominciando a capire il valore degli investimenti.
Guarda attentamente questa immagine.
Rappresenta il trend degli ultimi 5 anni per il termine di ricerca “how to invest” su Google.
Ora se guardi con occhio attento, noterai (oltre ai due massimi picchi relativi alla bolla speculativa del dicembre 2017 di Bitcoin e al periodo del lockdown di marzo/aprile 2020) che il trend è in leggero ma costante aumento.
“Quindi cosa significa?” ti chiederai.
Fermo restando che culturalmente gli italiani sono grandi risparmiatori (i soldi sotto il cuscino sono uno dei chiodi fissi dei nostri nonni), questa ricerca di intenti dimostra che lentamente il mondo si sta avvicinando al mondo finanziario, un mondo apparentemente complesso e visto come rischioso.
Stai per capirne i motivi.
Indice
Perché il settore finanziario è in grande crescita: 2 motivi
Ma quali sono i veri motivi di questa lenta e progressiva crescita di un settore per molti off-limits fino a pochi anni fa?
Se hai ancora un po’ di pazienza, continua con la lettura. te li spiego nei prossimi paragrafi.
1. Internet e una maggiore sedentarietà
Non è una novità che internet ha portato a una maggiore sedentarietà. E questo, per certi versi, non è un bene. Ma ci sono anche dei lati positivi in tutto ciò: basti pensare a tutte le possibilità che il mondo iper-connesso ha creato.
Tra queste, per esempio:
- imparare cose nuove, grazie a guide e video-tutorial;
- aprire un conto bancario o di investimento seduto sul divano di casa;
- confrontarsi con network di persone affini ai propri interessi.
Insomma, ormai qualsiasi prodotto o servizio è facilmente raggiungibile grazie a una connessione internet.
Ma siamo sicuri che sia “solo” questo?
2. Il vero motivo? L’accessibilità
Il vero e forse unico motivo della crescita degli investimenti è l’accessibilità.
“Dario ma di cosa stai parlando?”
Mi spiego meglio.
Fino all’avvento di internet investire era sì qualcosa di complesso: bisognava recarsi in banca, avere a che fare con burocrazia, commissioni, tenersi aggiornati sull’andamento dei titoli su piattaforme non semplici da leggere e interpretare. Oggi questo scoglio è parzialmente superato, grazie al sopracitato mondo iper-connesso.
Ma il grande salto in avanti è stato fatto con i prezzi: oggi è davvero possibile investire anche solo 1 euro. Dico davvero, e no, non è una ca**ata investire solo 1 euro.
Quanto era possibile tutto ciò solo una decina di anni fa?
Permettersi di investire con delle soglie di entrata alte era un lusso che si potevano permettere in pochi. Il ceto ricco, per essere chiari.
Gli investimenti di piccole cifre hanno aperto nuove opportunità a nicchie di business non ancora battute.
Ma tutti gli altri non hanno il diritto di investire? O di imparare? Certo che sì, ed è per questo che sono nate decine e decine di piattaforme di investimento per giovani (e meno giovani) con soglie di accesso insignificanti.
Non sono qui per fare pubblicità a nessuno, ma te ne cito tre solo per darti un’idea di quello di cui sto parlando:
- Robinhood, che sta riscuotendo un enorme successo in America tra i giovani. Nessuna commissione e interfacce semplici da capire. Purtroppo ad oggi è disponibile solo negli Stati Uniti.
- Revolut, che permette investimenti frazionati (qui la guida che ho preparato per te): se per esempio Amazon ha un’azione del valore di 3000 dollari, tu potrai investirne solo una parte, anche del valore di un dollaro, e otterrai quindi la corrispettiva frazione di azione.
- Bondora, che permette di investire anche solo 1 euro nel p2p lending, metodologia di investimento che piace soprattutto agli under 30.
Questa che hai appena letto la trovi nel sito ufficiale di Revolut. La vera mission di queste piattaforme è permettere a tutti di investire, non solo a chi ha milioni di euro in banca.
Tutti devono avere la possibilità di immettere liquidità nel mercato.
La crescita economica si basa anche su questo.
Investire non è per gli “addetti ai lavori”.
INVESTIRE È PER TUTTI
“Investire è per gli addetti ai lavori” mi disse mio padre un giorno, raccontandomi di quella volta, durante gli studi universitari, un suo amico tentò di speculare in borsa ottenendo come risultato un grosso buco nell’acqua.
Di storie come queste ce ne sono centinaia di migliaia (se non milioni) e alla base di ognuna di queste c’è un denominatore comune: la non-conoscenza. Investire non è gioco d’azzardo, tantomeno un metodo di speculazione facile.
Investire è studio, applicazione, pratica.
Investire deve essere trattato come un vero e proprio business, con lentezza, resilienza e perseveranza.
Partiamo da questo presupposto: investire non è per gli stupidi. Questo è sicuro.
Ma se stai leggendo questo articolo sono certo al 100% che tu non lo sia.
Ma cos’ha la parola “investimento” di così alieno?
Perché c’è questa falsa convinzione che investire sia qualcosa di così complesso che solo chi ha un dottorato in finanza possa averne il diritto?
Un retaggio del passato, che fa fatica a essere sradicato dalla mente delle persone, ma sul quale si stanno finalmente vedendo dei barlumi di cambiamento.
Investing is for everyone non è solo uno slogan
Investire è per tutti. Lo dice anche lo slogan di Robinhood, azienda americana che sta rivoluzionato il settore finanziario.
Ma “Investing for Everyone” è una verità, non un semplice slogan.
Investire è tanto per gli economisti quanto per gli ioperai.
Tanto per gli ingegneri quanto per le casalinghe.
Tanto per me quanto per te che stai leggendo.
Basta imparare, e per quello sei nel posto giusto. Comincia da qui.
Crediti immagini: Unsplash, Google Trends, Revolut, Robinhood